lunedì 19 ottobre 2009

I giornalisti e l'antonomasia

La politica ci ha abituato da tempo ad una figura retorica molto simpatica: l'antonomasia.

L'antonomasia è una figura retorica con la quale ad un nome si sostituisce una denominazione, sotto forma di nome comune o perifrasi, che lo caratterizza. Viene dal greco: anti sta per «in vece di» e onoma sta «per nome». Appartiene alla categoria delle figure di senso.

L'antonomasia è una figura diffusissima, molto utilizzata nel linguaggio giornalistico. Anzi, si può dire che i giornalisti sono sempre felici di poter inventare un antonomasia da appioppare a qualche personaggio celebre. Qualche esempio... per prendere confidenza:

es.
Silvio Berlusconi è il "Cavaliere"
Romano Prodi è il "Professore"
Gianni Agnelli è "l'Avvocato"
Elvis Presley è "The King"
Totò Riina è "Il capo dei capi"

Da notare che l'antonomasia è cosa diversa dal soprannome. Una cosa è dire il "Cavaliere", un altra è dire "Sua Emittenza". Diciamo che l'antonomasia è un soprannome che viene usato in modo univoco e assoluto: fra i tanti cavalieri, fra i tanti professori, fra i tanti re... sono i più rappresentativi.

Il leone, il re della foresta

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