
Aristotele, il simpatico vecchietto, ne La retorica suddivide il discorso retorico in tre tipologie: giudiziario, epidittico e deliberativo.
Nel discorso giudiziario l’oratore conduce il giudice nella decisione di assolvere l’innocente o condannare il colpevole, ovvero di accusare o di difendersi in un processo. Il tempo di questo discorso è il passato, nel senso che si usa in merito ad avvenimenti trascorsi.
Il discorso epidittico o celebrativo ha la funzione di lodare la bellezza e di biasimare ciò che è brutto, ma comprende anche la funzione di commemorare un evento o un personaggio importante. Qui il tempo è presente.
Nel genere deliberativo, infine, l’oratore interviene su una decisione per modificarne i contenuti, consiglia ciò che è utile e sconsiglia ciò che è dannoso. In questo caso il tempo è il futuro.
Conoscere le tipologie del discorso è il primo passo per comprendere la retorica. Sono questione di vita e di morte, di vittoria e sconfitta. Perciò è imperativo conoscerle e valutarle con cura. Sun Tzu sarebbe stato dello stesso avviso.
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